lunes, 4 de noviembre de 2013

A beautiful review of "El idioma de las luciérnagas" by Music Won't Save You (Italy)




C’è un filo di continuità tra la passeggiata di Federico Durand nel bosco incantato di “El libro de los árboles mágicos” e le sette nuove istantanee raccolte in “El idioma de las luciérnagas”. Con la danza inafferrabile delle scintille si concludeva appunto il lavoro precedente e al loro fluttuare fugace e irregolare è concettualmente dedicata l’ultima creazione dell’artista argentino, ancora frutto di modulate intersezioni tra field recordings e minute particelle elettroacustiche.
Benché gli elementi che formano “El idioma de las luciérnagas” non differiscono in maniera significativa rispetto a quanto in precedenza realizzato da Durand, dalla sua magica scatola sonora fuoriesce questa volta un universo di loop, note acustiche ed esili filtraggi elettronici organico e coeso come non mai. Ne risultano brevi sinfonie naturalistiche costellate da suoni evanescenti e magici come scintille, dotate di fascino imperscrutabile come lucciole in una sera primaverile, pervase da un romanticismo che nei rugiadosi frammenti di pianoforte e nella brillante eco dei campanellini trova perfetto complemento a soffi ambientali spontanei e leggeri come un respiro.
È la natura che vive e si trasforma quella impressa da Durand nei solchi del solo vinile nel quale è pubblicato il disco, con una delicatezza che non necessita di ricorrere a iterazioni droniche né a progressioni ambientali. “El idioma de las luciérnagas” è piuttosto una fedele rappresentazione della pacifica e irripetibile meraviglia di un singolo istante di luce, in completa simbiosi tra gli elemento.
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Grazie mille Music Won't Save You per la bella recesione! F.